Sono diventato un genitore single: e ora?

Guida in tre punti fondamentali per genitori appena diventati genitori single. Il buon senso e la voglia di farcela come regole base.

Foto di Chris Sardegna su Unsplash
Foto di Chris Sardegna su Unsplash

Spesso mi scrivono o cercano un confronto persone che sono appena entrate a far parte del club dei genitori single. Conosco anche alcuni genitori (in realtà solo madri, ma immagino esisteranno anche i padri), che sono stati single sin dai tempi della gravidanza.

Scoprire che si sta per generare o per crescere un figlio (o anche più d’uno) soli, è difficile. Se chi divorzia, in molti casi, può comunque contare sul fatto che la genitorialità continuerà a essere condivisa con qualcuno, non è lo stesso per chi viene abbandonato.

In ogni caso, per tutti, si presentano alcuni problemi organizzativi cui far fronte quotidianamente, imparando a convivere a braccetto col senso di fallimento (anche se nella mia esperienza, il solo fatto di essere in coppia non sempre garantisce la realizzazione di se stessi come persone e come genitori).

Ecco qua tre consigli che sento di potervi dare. Non sono consigli solo per genitori single, ma per tutti i genitori che si sentono soli, che essere soli con accanto qualcuno è persino peggio che essere soli tout court.

  1. Amate anche voi stessi

    Il fatto che siate diventati l’unico punto fermo dei vostri figli (oppure semplicemente l’unico adulto di casa), comporta indubbiamente più responsabilità, mentre il vostro tempo e le vostre energie sono gli stessi di prima. Se però avete bisogno di leccarvi le ferite, o anche solo di passare del tempo in silenzio, lasciate che, a volte, un pochino, il mondo giri senza di voi. Accettate l’aiuto di nonni e amici, casomai qualcuno si offra volontario, o imparate a chiederlo, qualora nessuno si offra volontario. Chiedete una mano ai vostri stessi figli, laddove possibile. Se gliene date l’opportunità e non li fate sentire piccoli incapaci che pesano sulle spalle di una wonderwoman stressata o un uggioso superman, non vi negheranno certo il loro aiuto. Se ogni tanto, dopo il lavoro, prendete un aperitivo con una collega, non state facendo del male a nessuno. No, non state facendo del male a nessuno, neanche se il collega è un maschio, col pene e tutto (se siete maschi eterosessuali o femmine omosessuali ribaltate i generi di quest’ultima frase).

  2. Non credetevi gli unici infelici sulla terra

    Ovunque andrete,specie se coi bambini, incontrerete coppie felici. Proprio come un tempo siete stati voi. Non sarà facile arginare lo sconforto. Non sarà facile concedere una chance all’autostima. Però abbattervi non servirà a nulla. Essere felici ed essere infelici non sono che fasi della vita (nel mio caso fasi della giornata, a dire il vero), così come essere in coppia ed essere single. Ci sono coppie felici e coppie infelici, single felici e single infelici. Un giorno scoprirete che la compagnia di voi stessi è ottima, per non dire la migliore possibile. A quel punto, potrebbe essere che Cupido colpisca di nuovo, per rovinare il ritrovato equilibrio. C’est la vie. A quel punto deciderete se stare inermi a prendere frecciate o se rincorrere l’angelo e dargli un rullo di botte.

  3. Pulire casa non serve

    Se siete rimasti soli, certamente non sono diminuite le incombenze domestiche a cui prima pensavate in due. Ma i vostri figli hanno bisogno di voi, più di prima. Mettete le paranoie domestiche in fondo alla lista dei ToDos, dopo il tempo con i bambini e sì, anche dopo il tempo (poco) che imporrete di dedicare ai voi stessi. Anche vostra madre prima o poi si farà una ragione della casa disastrata. Se non se ne fa una ragione, coinvolgetela nei lavori domestici, invece di mandarla al parchetto con i bimbi mentre voi pulite casa: ci metterete la metà del tempo e poi potrete andare al parco tutti assieme. Fare la parte del genitore che sgobba non vi metterà automaticamente nella top ten dei vostri figli. Siate furbi, e ogni tanto sforzatevi di essere il genitore simpatico: i bambini ne hanno un gran bisogno.

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9 thoughts on “Sono diventato un genitore single: e ora?”

  1. Ragazze sono una mamma single di una bimba di due anni

    Il papà c è stato fino ad un certo punto poi sparito
    Non la chiama ..non la cerca..inesistente.

    Non ho genitori che possono darmi una mano

    E i nonni paterni inesistenti.

    Se è dura neanche ve lo racconto

    Dalla paura di non farcela

    Al gestire una bimba iperattiva

    Alle domande sul papà
    Ma quando viene ? A che ora?
    Al mio compleanno? A natale?

    E le scuse che si cercano di trovare morendo un po dentro

    Alle vacanze da sole

    Alle amiche che ti vedono come una superwoman e ti elogiano ma non reggono il confronto e spariscono.

    Però vi dico che rifarei tutto

    La mia piccola è l unica cosa bella e giusta di questo mondo e sono felice di averla affianco

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    • Forza Francesca, non sei sola!
      Sono sola con due figli, non ho genitori ad aiutarmi, ho un ex che vive a mille km e non si fa praticamente mai sentire, eppure c’è una bella rete di amicizie che mi sostiene e io non mi sento wonderwoman, ma solo che in queste situazioni ci si ritrova anche senza averle cercate.
      L’autoironia mia salva. La baby sitter mi salva. Il mio lavoro mi salva. E il vivere giorno per giorno, facendo il meglio che posso, ma ricordandomi anche di me stessa!

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    • Francesca tieni duro! E non morire dentro, riparti dalle cose belle che hai: la tua libertà e la tua bambina.
      E nell’amicizia vera non c’è bisogno di paragonare le proprie performance domestiche. Abbi pazienza e stringi i denti, le amiche e l’amore arriveranno, la piccola crescerà, le vacanze sola non faranno più piangere, credimi.

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  2. chissà perchè rispondono quasi tutte le mamme che non sono single !!! perchè chi è un genitore single non ha tempo neache di pensare due minuti a e, figuriamoci se può stare dietro a un blog… il lavoro che di solito viene svolto da due persone lo deve tutto una persona…. già qui si evince chiaramente il fattore tempo… per non parlare poi dell aspetto psicologico… che per quanto si possa godere di massima serenità… la propria sanità mentale è messa a dura prova… tra i capricci dei figli e tutti i problemi da sostenere… insomma la codardia degli uomini è infinita, per contro la nostra pazienza e il desiderio di amare i nostri figli nonostante tutto il lavoro che occorre è infinita … una mamma sempre single.

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  3. Non sono single ma le giornate da passare da sola coi bambini finché lui non rientra sono lunghe, ed è vero la tentazione di trasformarsi nel ciclone delle pulizie perché tutto è rallentato è forte e … deleteria

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  4. Grazie per quello che hai scritto. Non sono mamma single e ho la fortuna di avere un marito fantastico con cui divido molte gioie, ma anche incombenze! Proprio per questo, mi trovo spesso a pensare cosa sarebbe della nostra vita familiare se uno di noi due venisse a mancare. Io gli ho sempre detto che se dovesse capitare qualcosa a me, lui deve andare avanti e, quando e se ne sentirà il bisogno, anche innamorarsi di nuovo, non solo per il bene dei nostri figli, ma per il suo. La vita è unica, si deve viverla momento per momento, sia nel buio che nella luce. Grazie per questo bel post!

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  5. Sono d’accordo su tutto ciò che hai scritto!!! Brava!!! Non sono single ma spesso è come se lo fossi e come scrivi tu, è anche peggio. Un abbraccio e forza e coraggio a tutti quanti!!!

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  6. grazie. non sono single ma spesso ho la sensazione di esserlo quando passo la settimana senza quasi vedere il mio compagno che in questo periodo sta lavorando tantissimo e sono appena nati 3 nipoti che riempiono lo spazio disponibile dei nonni. e la casa incasinata è la norma! sorrisi, risate e momenti insieme al mio piccolo servono a tutti. anche a me. grazie ancora del post!

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