L’estate del 2009

Te la ricordi l’estate del 2009?
E’ stata quella in cui il Sorcetto:
– ha scoperto che esistono le femmine ed ha addirittura iniziato a chiamarle bambine, ha scoperto che hanno capelli lunghi raccolti in treccine e code (che ne poteva sapere lui, che la sua mamma porta da sempre i capelli corti!) tanto piacevoli da accarezzare. Ha scoperto che inventano giochi complicati, che vanno bel al di la di quelli dei maschi, che si riassumono in: correre, calciare, saltare, pedalare, fare a gara (con buona pace di Serena e del suo “celebre” post);
– ha impararto a nuotare con maschera e pinne ed a pescare poveri granchi innocenti, per fortuna rimettendoli in libertà subito dopo;
– ha scoperto che esistono gli AMICI ed ha passato interminabili minuti ad aspettare il loro arrivo in spiaggia sospirando impaziente. E quando la sua mamma una volta gli ha detto: “se non sono ancora arrivati gli amichetti, facciamo noi qualcosa insieme” e si è sentita rispondere: “mamma, ma io con te non mi diverto più!!” (e lei, in cuor suo, era indecisa tra un abisso di tristezza infinita o stappare una bottiglia buona);
– ha imparato ad andare in windsurf ed a vantarsene come un borioso galletto, ma anche a concentrarsi per raggiungere un obiettivo e ad accettare qualche insuccesso (se in numero ragionevolmente limitato);
– ha ammesso che l’animatrice dello stabilimento balneare non è una sinistra rapitrice di bambini, ma una bella ragazza simpatica che, nei giochi, lo ha sempre messo in squadra con la sua amata C.;
– ha pronunciato le seguenti frasi: “ciao, io vado in acqua”, “ciao, io vado agli scogli”, “ciao, io vado ai giochi”, senza mai aggiungere: “mamma, vieni con me?”
Oh, ma l’estate del 2009 è stata anche quella in cui Silvia:
– ha letto due saggi, un romanzo e tutte le settimane Vanity Fair, spesso anche in spiaggia;
– ha trovato il tempo di scrivere un po’ il blog;
– ha praticato il suo sport balneare preferito, chiacchierata con le amiche, per periodi continuativi ed ininterrotti di lunghezza significativa;
– non si è sporcata quasi mai di sabbia;
– ha fatto il bagno anche da sola e quando le pareva.
Ah… l’estate del 2009…
Mi è rivenuta in mente mentre vedevo mamme e papà che rincorrevano duenni in fuga su spiagge chilometriche, che scavavano 427 buche in 20 giorni, che sformavano 359 formine a settimana, che saltellavano con l’acqua alle caviglie facendo “vola, vola”, che trasportavano diversi chili di palette e secchielli, che disincagliavano le ruote del passeggino dalla sabbia tutte le mattine, che vedevano impotenti il loro unenne ingoiare felice manciate di sabbia… Mi è rivenuta in mente perchè avrei voluto dire a tutti loro: “coraggio, che prima o poi passa!”.

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9 thoughts on “L’estate del 2009”

  1. Se non avessi letto i tuoi post penserei che è andata in vacanza con le amiche sulla riviera romagnola per andare in discoteca tutte le sere!!!
    Però ricorderai la tarda primavera del 2009 come quella in cui mamma e papà sono andati a farsi una vacanza da soli senza la Guerrigliera!

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  2. L’estate del 2009 sarà da me ricordata come quella in cui la Guerrigliera (2 anni) si è fatta la sua prima settimana di ferie senza i genitori… con grande soddisfazione!

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  3. E perchè no, Marilde, anzi direi che SEI il “testo”! Comunque non puoi negare che intorno ai due o tre anni c’è più fatica fisica da sopportare per i genitori. E quella poi passa per lasciare il post a tanto altro. E poi questo post era poco più di un gioco!

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  4. Credo dipenda anche dal tipo di madre che si è. Io ho adorato neonati e preadolescenza e adolescenza e adoro la loro età adulta. E comunque capisci che tre figli in due anni… non faccio testo!

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  5. grazie Silvia,
    per chi è ancora all’inizio del tunnel questi post sono merce rara, una vera luce che illumina dal fondo!

    e grazie Sorcetto! senza questa tua improvvisa voglia di indipendenza la mamma sarebbe stata sicuramente meno presente sul web e io … avrei avuto meno incoraggiamenti a proseguire con il blog!
    grazie a tutte e due,
    a presto, s.

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  6. Serena, per farti un po’ di invidia (ops, si dice darti un po’ di speranza): io ho addirittura scritto qualcuno dei nostri post dalla spiaggia con il cellulare!! 🙂
    marilde, vorresti dirmi che davvero il peggio è passato???

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  7. E aggiungerei, nemmeno le tempeste dell’adolescenza mi hanno fatto rimpiangere certe giornate al mare sommersa da palette, e castelli di sabbia e asciugamani e etc…
    L’adolescenza è tumultuosa ma può anche essere molto divertente.
    (dal capitolo: una nota di speranza)

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  8. Mi piace questo post! Mi da un po’ di fiducia nel futuro. Chissà che un giorno potrò scrivere anche io un post del genere. Anche se quest’anno ci è andata di gran lusso in montagna. Bastava mettergli in mano una bottiglia vuota e dirgli di riempirla di mirtilli, e lui poteva andare avanti per ore. E infatti, sono riuscita persino a scrivere qualche SMS sul cellulare, quando avevo campo 😀

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