E’ cominciato tutto da qui

A pensarci bene questo blog prende le sue prime mosse proprio al tema di questo mese, dal temperamento dei nostri figli.
In realtà è il mio rapporto con Serena che nasce proprio da qui: è il carattere dei nostri figli ad aver trasformato una semplice conoscenza in questo progetto ed in una amicizia.
Circa un anno fa leggevo ogni tanto il suo blog “privato”, scritto ad uso e consumo di parenti ed amici italiani per aggiornarli sulle vicende del Vikingo lontano. Lo leggevo per “gentile concessione” di nonna Gisella (la mamma di Serena), che con orgoglio nonnesco e materno mi aveva fornito la password per accedere al blog e mi “intimava” spesso di leggerlo per scoprire le mirabolanti prodezze della sua figlia scienziata e del suo nipote superlativo (che volete farci… nonna Gisella è così!).
Leggendo quel blog mi rendevo conto che il Vikingo, ripercorreva, passo passo, le tappe di vita e di crescita del Sorcetto, a due anni (questa la differenza esatta di età tra i due) e molti chilometri di distanza.
Scrissi a Serena una lunga email, che è stata, mi piace credere, il primo germe di questo blog e del perchè lo scriviamo a quattro mani (l’altro motivo più concreto è che non avremmo il tempo per scriverne uno da sole!).
Ve ne riporto qualche stralcio:
E’ proprio così: ci sono bambini DI PIU’. Non stiamo parlando di bambini prodigio, di piccoli geni… No, per carità, cerchiamo di non essere scambiati per genitori visionari: è soltanto un “di più”, ovvero un’amplificazione. Sono bambini amplificati. E per noi genitori è un problema. […]
Sappiate solo che siete in un bel guaio, ma dato che secondo me i guai capitano a chi ha la forza di risolverli, rimboccatevi le maniche e sentite come si va avanti nei due anni successivi ai vostri, fino alla soglia dei 4 anni. […]
Non ci crederete, ma ad un certo punto il “bambino amplificato” inizia a fermarsi… Ma non fatevi illusioni, ci vuole sempre impegno, perchè si ferma soltanto perchè ha messo in funzione il cervello! E questo è pericolosissimo.
In effetti, crescendo di età, inizia ad avere dei processi intellettivi più complessi: a questo punto troverà sicuramente delle attività intellettuali così impegnative da sostituire, per un po’ (solo un po’) quelle fisiche. Ovviamente non so dirvi quali saranno, perchè li subentreranno le inclinazioni, le preferenze, le passioni del momento. […]
Nei suoi primi anni di vita Andrea non conosceva lo stato “fermo”e non conosceva la posizione “seduto”, anche mangiare era una perdita di tempo (gli ho sempre impedito di mangiare in piedi, anche quando avrei fatto qualsiasi cosa per vederlo mangiare visto che quasi digiunava per giorni). La pediatra mi fece notare che il tono muscolare delle gambe e delle braccia di Andrea intorno ai due anni era del tutto inadeguato ad un bambino della sua età: aveva (ed ha tutt’ora, a dispetto dei genitori!) i muscoli definiti, i quadricipiti ed i deltoidi in vista. Anche in pieno inverno ho imparato (anche grazie alla nonna, che ha avuto anche lei la pazienza di stargli dietro) a fargli passare almeno il pomeriggio all’aperto, perchè per lui la casa era piccola, insufficiente al suo bisogno di movimento. […]
Non sono bambini “iperattivi”: il bambino iperattivo non sa concentrarsi su nulla e per quello si muove molto. Loro, al contrario, adorano trovare qualcosa su cui concentrarsi. Hanno solo bisogno di un impegno costante: finchè sono piccoli l’energia è soprattutto fisica, poi inizia a sfogarsi anche con la mente. […]
Quello non è un bambino: è un piccolo adulto, è nato così, adulto intrappolato in un corpicino che non risponde in tutto e per tutto ai suoi comandi! Vorrebbe sempre fare di più e per questo si muove, si muove, si muove… Poi inizierà a pensare, pensare, pensare e lo farà spesso muovendosi, muovendosi, muovendosi… A volte poi starà un po’ fermo, starà anche un po’ da solo…
E comunque, il lunedì sarà sempre un sollievo!!”

Quale era il punto fondamentale? Avevamo entrambe a che fare con due “strani” bambini, che sembravano amplificare ogni loro reazione, che rispondevano sempre in modo estremo ad ogni stimolo, che sembravano contenere un’energia esplosiva costante, che avevano dei ritmi sempre accelerati. In quell’occasione, ancora del tutto ignara dell’opera della pedagogista americana Mary Sheedy Kurcinka, , mi venne in mente la definizione di “bambino amplificato”.
Credo che sia stato questo a sollecitare l’attenzione di Serena: era alla ricerca di una traduzione accettabile del temine “spirited” coniato dalla Kurcinka, qualcosa che andasse al di là di “bambino vivace”.
Io ero alla ricerca di molto di più: cercavo una spiegazione a quello strano modo di essere sempre amplificato di mio figlio, che andasse al di là del fatto che io fossi una mamma assolutamente incapace ed inadeguata.
Dato che io per natura ho una certa difficoltà a considerarmi inadeguata (si chiamerebbe “presunzione”, ma sappiamo, da un post di Serena, che dobbiamo sempre usare termini positivi, quindi si dice: “buona opinione di sè”), dopo un lungo lavoro di riflessione su me stessa, di osservazione della realtà, di conflitti familiari, di notti insonni, ero arrivata a conclusioni piuttosto simili a quelle che mi presentò Serena. La differenza stava nel fatto che lei era molto più preparata di me: aveva letto, aveva trovato delle spiegazioni scientifiche che ci assolvevano come mamme.
Capire che i caratteri amplificati di mio figlio fossero stati identificati, catalogati, insomma che esistevano nella realtà e che non erano una mia fantasia, mi ha permesso di rilassarmi. Condividere l’esperienza mi ha tranquillizzata.
Imparare a fare i conti con l’amplificazione del mio bambino, mi ha permesso di sciogliere molti nodi, di evitare conflitti, di essere sempre pronta ad arginare le reazioni inconsulte, di evitare situazioni la cui gestione avrebbe creato troppo stress ad entrambi. Ed infine, mi ha fatto rendere conto che sono una mamma spirited, di un bambino spirited, risolvendo anche molti nodi della mia personalità.
Mi sento meno colpevole e mi sento migliorata come mamma.
Non credo di averglielo mai detto in modo così esplicito, ma penso proprio che sia ora: grazie, Serena.

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24 thoughts on “E’ cominciato tutto da qui”

  1. Silvia, Serena… Grazie di esistere!!! Grazie di aver creato questa pagina, di aver dato le risposte alle domande che da 3 anni e mezzo (l’età del mio primogenito) mi arrovellano il cervello, grazie di avermi fatto sapere che non sono sola!! Dopo 5 mesi di incontri con uno psicologo abbiamo escluso il disturbo di ADHD, e ci è stato detto che il comportamento di mio figlio è di tipo oppositivo-provocatorio… Ma nessuno ci ha spiegato perché è nessuno ci ha ancora detto come fare. Voi invece mi avete illuminato, nei vostri figli ho ritrovato il mio: l’eterno scontento, che si sveglia urlando, che non riesce a giocare da solo e che se ti vede fare una faccenda in casa combina qualcosa per attirare la tua attenzione. Che ai suoi primi 2 compleanni mi ha costretta a stare da sola con lui lontano da tutti gli invitati. Che basta che ci sia una persona in più per scatenare il putiferio. Che non riesce a stare seduto e che all’asilo preferisce stare da solo. Che a 1 anno e mezzo picchiava i suoi coetanei ma già chiacchierava con gli adulti, conosceva tutti gli stemmi delle auto e delle moto, i colori e i numeri da 1 a 10 in italiano e in inglese… Ora che vi ho trovato, potete suggerirmi qualche idea su come gestirlo? Spesso ho provato ad intrattenerlo con canzoni, giochi, ho cercato di fargli fare lavoretti a casa o coinvolto nel cucinare, ma solo raramente ho ottenuto una risposta positiva. Da ragazza insegnavo ginnastica ai bambini dell’asilo e mi riusciva bene.. Ora non saper coinvolgere neanche un solo bambino (per giunta il mio) è frustrante. Accetto consigli, escamotage, trucchi, segreti per intrattenere il pargolo nelle noiose giornate da passare in casa o per gestire le sue esplosioni in altri ambienti.
    Grazie di nuovo

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    • Mary prima di tutto ti mando un grandissimo abbraccio, e voglio dirti che ha solo 3 anni e mezzo e le cose miglioreranno con gli anni. Se ha bisogno di muoversi molto, cercherei di portarlo a giocare all’aperto il più possibile. Estate e inverno, non c’è tempo che possa impedire di passare qualche ora all’aperto, basta attrezzarsi con l’abbigliamento giusto. Crescendo imparerà a concentrarsi anche su attività statiche, ma per il momento potrebbe solo trasformarsi in un momento di grande frustrazione. Purtroppo molti asili non prevedono di iniziare a giocare subito all’aperto, e per alcuni bambini questo è un aspetto molto difficile da gestire. Si svegliano con tutta l’energia in corpo e gli viene richiesto di stare tra 4 mura a fare lavoretti, invece di correre, arrampicarsi e muoversi un po’. Quindi se ne avete la possibilità prova a farlo sfogare anche un pochino prima di arrivare all’asilo, ad esempio andando a piedi se possibile, o giocate alla ginnastica a casa. Insomma aiutalo ad incanalare l’energia fisica e vedrai che le cose andranno meglio. Coraggio!

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  2. É da piu di due ore che leggo vostri articoli e commenti e piango, piango perché mi ritrovo, perché leggo scritte da altri tutte le Mie emozioni, la mia nana numero 1 è esattamente così ed è per lei che sono incappata in questo blog, la nana numero 2 invece è identica alla nana numero 2 di Daniela, così come la
    Descrizione fatta di se stessa, ansiosa, dubbiosa, insicura ma anche forte, solare, giocosa e anche io mi sento di essere stata la stessa mamma per entrambe, l’unica differenza al momento è la pazienza che inizia a mancare, adesso mi da fastidio TUTTO della nana numero 1, sono arrivata al limite di sopportazione, mi ha stremato ed ha demolito tutte le mie certezze, ero convinta che con amore e pazienza e spirito D iniziativa e coccole un bambino non potesse che essere soddisfatto della vita ed invece nonostante TUTTO l’impegno che metto in ogni cosa…lei è arrabbiata! Vorrei amarla così come è e trasmetterle che lei è bella e giusta ed accettata così invece sono sicura di trasmetterle anche un senso di inadeguatezza che la
    Innervosisce ancora di più….un circolo vizioso!

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  3. Contattamemi per favore, sono veramente demoralizzata!
    Gia quando era nella pancia secondo me era AMPLIFICATO!
    io non sono una che per natura si lagna di tutto..ma veramente questo mio bimbo mi sta prosciugando energie…e non mi sento serena perchè spesso provo nei suoi confronti un sentimento di insofferenza! E mi dico “è normale che una mamma provi questo!!???”
    ..in + lui è molto manesco…..lancia oggetti, picchia, morde…..davvero…mi dico se davvero ho creato io una belva del genere!

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