Donne, uomini e multitasking

multitasking_donne_uominiChe le donne siano più brave degli uomini quando si tratta di multitasking è una verità innegabile. Oppure no?

Se dovessi giudicare in base alle differenze che vivo quotidianamente con mio marito direi proprio di si, senza ombra di dubbio. Però attenzione a non estendere una esperienza individuale ad una verità statistica, anche se la tentazione è forte, visto che praticamente (quasi) tutte si lamentano della stessa cosa. Eppure non è così semplice.

Qualche settimana fa mi è capitato sotto gli occhi un comunicato stampa (in svedese) di una ricerca effettuata proprio per verificare l’ipotesi che le donne siano più brave degli uomini nel multitasking.
Il risultato della ricerca, in breve, è che no, non è vero. Gli uomini sono altrettanto bravi ad occuparsi di più compiti allo stesso tempo, con qualche caveats importante.
Timo Mäntylä, professore di psicologia cognitiva all’università di Umeå, ha condotto un esperimento coinvolgendo 160 tra uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 43 anni. Vi descrivo l’esperimento perché poi vorrei ragionarci su insieme a voi.

I partecipanti sono stati messi di fronte ad uno schermo che mostrava tre orologi digitali in cui le cifre scorrevano e dovevano cliccare su un tasto quando le cifre segnate dagli orologi corrispondevano a determinate regole, ossia:
– premere la barra quando le ultime due cifre del contatore numero 1 erano uguali tra di loro, ovvero segnavano 11, 22, 33 ecc.
– premere la barra quando le ultime due cifre del contatore numero 2 erano multipli di 20, ovvero segnavano 20, 40, 60 ecc.
– premere la la barra quando le ultime due cifre del contatore numero 3 erano multipli di 25, ovvero segnavano 25, 50, 75 ecc.

In contatori erano normalmente oscurati e quindi non erano sempre visibili, e i partecipanti dovevano premere un tasto quando volevano controllarne uno.
Per complicare la faccenda i ricercatori hanno aggiunto un’altra task. Contemporaneamente un’altra finestra dello schermo faceva ruotare una sequenza di nomi. I partecipanti dovevano cliccare con il mouse quando lo stesso nome si ripeteva dopo 4 occorrenze, ad esempio: “Marta-Lucia-Daria-Marta”

L’idea è quella di ricreare lo stesso livello di multitasking richiesto per preparare la cena seguendo una ricetta complessa, tagliuzza, mescola, pesa gli ingredienti, e aiutare contemporaneamente uno dei vostri figli a fare i compiti. (Ma siamo sicuri che sia equivalente? Mi perplimo e proseguo)

Viste le notevoli differenze individuali già note grazie ad altri esperimenti, i ricercatori hanno complicato il test aggiungendo un test specifico in grado di verificare la memoria di lavoro, o working memory, ossia la capacità di memorizzare cose per un periodo breve.
L’ipotesi di Mantyla era che gli individui con una buona memoria di lavoro fossero anche quelli in grado di funzionare meglio nel test di multitasking. E in effetti questo è stato confermato dall’esperimento, evidenziando anche il fatto che gli uomini erano in grado di risolvere il multitasking con maggior successo rispetto alle donne, con uno scarto pari a circa il 10 %. Ripetendo l’esperimento anche con un test che mettesse in evidenza le capacità spaziali, e segnando in che periodo del ciclo si trovavano le donne che partecipavano al test è emersa un’altra caratteristica. Uomini e donne erano ugualmente bravi nel multitasking durante il periodo mestruale, mentre gli uomini erano significativamente migliori delle donne nel periodo dell’ovulazione.

Cosa ci insegna questo studio?
A me vengono da fare almeno due considerazioni.

In primo luogo questa ricerca mette in evidenza il fatto che quando gli uomini hanno voglia di fare multitasking, ci riescono esattamente come le donne, e su questo non avevo il minimo dubbio. Basta osservarli alle prese con quello che interessa loro ed è evidente che sia così.

La seconda è che il fatto che le donne siano convinte di essere brave a fare multitasking giochi a totale svantaggio per loro, sia come individui che come genere.
Con la scusa della bravura del multitasking la divisione dei compiti in ambito domestico è totalmente sbilanciata, e le donne si trovano ad eseguire moltissimi compiti da sole, mentre gli uomini sono impegnati nella loro unica operazione della giornata, offrendo un’ottima scusa a quegli uomini che non hanno voglia di collaborare (ma fortunatamente non tutti gli uomini sono così!). In questo senso per me si tratta di avere rispetto. Rispetto per l’uomo che abbiamo accanto, dal quale impariamo a pretendere e non ad accudire come se fosse un bambino, e allora stesso tempo rispetto per noi stesse.

E’ evidente anche che la possibilità di fare errori o di non riuscire a portare a termine un compito aumenta con il numero di tasks che si cerca di portare avanti contemporaneamente. Questo è vero in ogni ambito, domestico, con i figli, e anche lavorativo. Proviamo a concentrarci su una cosa alla volta e a portare a termine qualcosa prima di procedere con qualcos’altro, e sicuramente riusciremmo meglio, avremmo più soddisfazione nel vedere conclusa almeno una cosa, e soprattutto saremo costrette a delegare qualcosa a Lui.

Naturalmente questo è un unico studio, e quindi non ha validità scientifica seria finché non verrà confermato da altri test simili. Ma l’idea di abbandonare la nostra presunta superiorità nel multitasking, a mio parere può avere degli effetti immediati notevoli indipendentemente da tutto il resto. Voi che dite?

(foto credit: Ally Mauro)

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12 thoughts on “Donne, uomini e multitasking”

  1. Ciao! Anche io mi sono persa al secondo compito! Mi sa che quel test l’avrei fallito miseramente!
    E si che come multitasker non sono male! Anche se secondo me non e’ veRo che gli uomini siano meno multitasking delle donne. Certo che se la prima volta che fanno una qualsiasi cosa in casa gli si salta in testa con critiche piu o meno velate su come noi avremmo fatto il lavoro meglio o piu velocemente.. Non ci diamo una mano!
    Non so, parlo per il vissuto di molte amiche che da neo conviventi si lamentavano per la scarsa collaborazione dei prorpi compagni, ma poi si comportavano da super mega casalinghe accentratrici.
    Io ho sempre lasciato fare e ora 8 anni dopo ho super marito multitasker e io posso svaccarmi sul divano! (Ogni tanto)

    Poi e’ vero che e’ piu semplice essere multitasking nelle cose che interessano: io riesco senza problemi a cucinare 4 piatti insieme. Ma l’oggetto in disordine mi e’ invisibile (secondo mio marito e’ un super potere di vista selettiva)

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  2. Io sta cosa delle donne multitasking non l’ho mai capita perche’ a casa mia e’ esattamente il contrario.
    Io sono quella non capace di fare due cose insieme, ne devo necessariamente fare una alla volta, il mio livello di concentrazione deve essere al massimo oppure mi innervosisco al punto tale che butto tutto (e tutti) all’aria.

    Esempio (atroce, lo so, sono pessima): non sopporto cucinare con gente tra i piedi, soprattutto con piccole manine che si allungano a prendere cose che io ho messo li’ come dico io (grrr!!) o boccucce chiacchierine che non sanno tacere un secondo. Ecco, io non ce la posso fare. Che meraviglia la cosa “cuciniamo con i bambini!” Si’… OK… Che bello….. No, grazie, gn’a fo.

    Oppure leggere: io se devo leggere (e peggio scrivere) devo avere il silenzio e la calma attorno!
    Invece lui sembra essere multitasking, o soldatino – come dico io – ma secondo me il segreto e’ la capacita’ di chiudersi al mondo esterno completamente, cadendo in una concentrazione che io mi sogno solamente: io sono aperta al mondo e ad ogni stimolo che mi gira attorno, io ascolto,gli stimoli mi distraggono e mi assorbono e perdo il focus sul mio oggetto. E questo per me e’ molto femminile, tutto sommato, per cui se dovessi stabilire chi, tra uomo e donna, e’ meno portato al multitasking, direi senz’altro donna.
    Ma meglio di tutti direi che non e’ una caratteristica di genere, ma di persona.

    (Vittore, io faccio comunella con tua moglie, mi sa!)

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  3. Io sono sempre stata una pessima multitasker. Da quando sono mamma sono migliorata, ma mi pesa molto. Però lo faccio perchè è necessario, ci sono cose che richiedono la tua attenzione, magari parziale ma QUI e ORA, tipo cambiare un pannolino, allattare, riprendere la pargola a scuola, e allora ti organizzi e impari. Di necessità virtù, e non vedo proprio come questo possa essere diverso fra maschi e femmine…

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  4. Concordo: multitasking uguali, anzi, se mio figlio mi chiede – mentre guido – di dirgli marca e modello delle automobili davanti, dietro, intorno generalmente rispondo che sto guidando e questo già mi basta. COme dice giustamente Supermambanana, a ciascuno il suo task, e – per quanto vada fiera delle mie capacità multi (multicolibri, a dire il vero, specializzata nell’iniziare 10 cose e poi correre per chiuderle tutte) – devo ammettere che ci sono compiti che proprio non rientrano nel mio ambito (ricordare la revisione auto,lavare l’auto ecc).

    Con buona pace della mamma perfetta.

    però con gli anni ho imparato (un po’) ad essere mia alleata. E i lavori a cui tengo davvero, li faccio uno alla volta, con concentrazione zen. E pazienza se nel frattempo il resto aspetta.

    A volte, bisogna un po’ diventare alleati propri. E mandare a stendere i sensi di colpa!!

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  5. A parte il fatto che mi sono persa già alla seconda consegna 😉 avrei un solo appunto: quest’idea che le donne sono più multitasking degli uomini secondo me non è un pregiudizio, ma è indotta dal martellamento mediatico che proviene dalla diffusione di ricerche scientifiche, così come molte altre convizioni moderne del tipo che le donne sono meno brave degli uomini in matematica, e anche lì si tratta di previsioni autoavveranti che fregano le donne per prime. Cito una ricerca a caso: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/7944-donne-multitasking-fino-al-70-in-piu-rispetto-agli-uomini

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  6. a me pare ovvio che in generale una persona riesca a fare meglio ciò che le interessa e che gli uomini possono essere multitasking se vogliono e che la divisione dei compiti per quanto sia possibile e specialmente se si lavora fuori casa tutti e due sia una decisione saggia (posto che ogni coppia si regola come vuole e come può in base alle circostanze). Ed è anche vero che di solito fare una cosa per volta è meglio..
    Non è questione di uomini che non sanno essere multitasking è questione di uomini che in casa non hanno voglia di di darsi da fare per pigrizia (a meno che non facciano lavori faticosi)..poi vabbè non sono tutti così..

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  7. Con tutto che vivo di multitasking (non potendo sdoppiarmi, eppure la mole quasi lo consentirebbe), ho sempre pensato che sia una gran fregatura.
    Come a dire: “sì sì, fai tu che sei multitasking (pat pat, povera tonta).
    Però se usato senza esagerare è anche utile, ad esempio se vado nel bagno in fondo al corridoio a prendere un asciugamano, magari lungo il percorso raccolgo un gioco in soggiorno, lascio la biancheria sporca nel contenitore a metà strada, lancio il suddetto gioco nel contenitore della cameretta e arrivo alla meta.
    Certo, non avere biancheria sporca e giocattoli costantemente sparsi per casa aiuterebbe…

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  8. se gli uomini non sapessero fare multitasking non potrebbero guidare, detto cosi’ a pelle, anche senza aspettare i risultati dello studio scienDifico 🙂

    non e’ un problema di saper fare ma di voler fare, noi dovremmo imparare un po’ di piu’ a dire ecco di questo non mi frega niente. Che poi anche noi lo facciamo, ci sono dei compiti (vedi accudimento della macchina, vedi tenere in ordine il giardino) per cui statisticamente le donne decidono non vale la pena starsi ad affliggere, magari si tratterebbe di allargare un po’ questa rosa di task da eliminare dal multi?

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  9. io devo dire che cerco di delegare ma….non c’é nulla da fare. ho capito che quando lui é stanco non vuole/riesce a pensare oltre al suo naso. e questo significa dimenticare di dare le medicine, di pulire il nasino con la soluzione fisiologica in caso di raffreddore etc etc e non sto a dire di fare vedere i cartoni che con la mamma non si vedono perchè si gioca. il concetto è, ok, rinuncerei volentieri al multitasking ma… come fare? io cerco di coinvolgere ma…. andiamo a fasi alterne per essere ottimisti. ed aspetto sei mesi per vedere cambiarto l’anticalcare della caldaia, che per me è troppo duro….

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  10. Anche io sono d’accordo con queste considerazioni. Io faccio multitasking per necessità, ma devo ammettere che invece mio marito è bravo già di suo, non solo nell’ambito del suo lavoro, ma anche con i bambini. Quando c’è è un ottimo collaboratore e per me questo è un grande sollievo. Più ordinato e più organizzato di me, mi sa dare spesso spunti per il mio multitasking quotidiano e inevitabile ;-). Portare a termine bene una cosa prima di passare a un’altra è di sicuro un utilissimo consiglio, come pure imparare a delegare, perché l’altro può e sa fare proprio come noi (beh, a suo modo, ma va benissimo così) :-).

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  11. Direi che la tua riflessione mi trova d’accordo. Quello che ci frega è l’idea di potenza nel credere di fare tutto noi, senza prenderci spazi e imparare a delegare

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