Di amplificati, gelati e allenamento emotivo

Quando domenica siamo entrati al supermercato per fare la spesa, il Vikingo ha iniziato subito a gridare “IL GELATO, DOBBIAMO COMPRARE IL GELATO E I MIRTILLI!” consolazione per i pochi mirtilli trovati la mattina nel bosco.
E naturalmente non se l’è dimenticato che dovevamo comprare il gelato e i mirtilli, anzi si è preoccupato di mantenere vivo il ricordo anche per noi, che il rischio di riempire il carrello di altro e poi andarsene senza gelato e mirtilli non voleva davvero correrlo.

Arrivati ai banchi frigo strategicamente disposti vicino alle casse, iniziamo il delirio per la scelta del gusto che meglio si accoppia al sapore delicato del mirtillo. Quello al limone non c’è, che dici vuoi le fragole? No le fragole non mi vanno, voglio un gusto nuovo. Il tutto con la solita frenesia che caratterizza ogni azione del Vikingo, che si tratti di infilar perline, correre i 100 metri o scegliere il gelato. Vaschette tirate fuori dal banco frigo per qualche secondo e rimesse giù a casaccio. E io e GG dietro a cercare di risistemare, che non è che uno possa andare in giro a mischiare cioccolato e pistacchio come vuole. Dopo aver esaminato una trentina di vaschette di vari gusti, con noi sempre dietro a risistemare e suggerire a nostra volta, ne ha presa una e ha dichiarato “kesta! Prendiamo kesta!” Aveva in mano la seguente vaschetta:
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Io tiro un sospiro di sollievo. Va bene tutto purchè smetta questa tortura. GG invece con abile mossa, la sostituisce con un’altra vaschetta a lui più congeniale (non mi chiedete perchè). Di fatto, nel carrello finisce questa:

smultron_box

“Tanto sono praticamente uguali” mi sussurra l’ignaro padre.

Arriviamo a casa, si cena, e naturalmente ci si ricorda dei mirtilli e del gelato. Si va in cucina a prendere tutto l’occorrente.
E poi…(lo sapete già, vero?)… e si, puntualissimo arriva l’urlo:
– “MA DOVE V’E’ IL MIO GELATO? NO KESTO; KELLO MIO”
Il padre intrepido inizia a fare il finto tonto
“non urlare, che dici? Questo è il tuo gelato. L’hai scelto te!”
e il figlio: “NOOOO, NUN ERA KESTO! ERA KELLALTRO”,
e il padre iniziando a vacillare incredulo:
“ma come l’altro, era proprio questo qui”
e il figlio alla cui disperazione per lo scambio di gelato si aggiunge quella di accorgersi di avere un padre così limitato da non vedere la differenza:
– “MA NOOO. KELLO MIO CIAVEVA I MIRTILLI!”

Naturalmente l’avete notato anche voi il mirtillo disegnato sulla confezione in alto, vero?

Dopo una quindicina di minuti da cui il padre non riusciva ad uscire indenne, sono intervenuta prontamente con un bell’esercizio di allenamento emotivo. Che non per vantarmi, ma il fatto di avere davanti a me un mese intero a parlare di risolvere crisi, capricci e simili su genitoricrescono, il minimo è quello di provare sul campo come vanno le cose.
E allora siccome non potevo dirgli che il padre aveva scambiato la vaschetta alle sue spalle, che non andava molto bene, ho iniziato con il dirgli che capivo la sua delusione. Che voleva un gelato e invece se ne è trovato un’altro. Che forse con tutta quella confusione al supermercato abbiamo finito per prendere questa vaschetta che sembra quasi uguale (No?? Era completamente diversa? Dici?). Ho naturalmente promesso che magari la prossima volta prendiamo quella che voleva lui così controlliamo se il gusto è diverso veramente. E ho sottolineato che indipendentemente dalla sua delusione non è accettabile urlare, che nella nostra famiglia non si urla in quel modo. Chiuso il discorso sull’allenamento emotivo di cui parleremo ampliamente nel corso del mese, e affogato il dispiacere in una sana coppa di gelato e mirtilli, non resta che fare alcune considerazioni:

1) I geni del marketing non sospetteranno mai che quel mirtillo sulla confezione possa scatenare tanto ( e non mi dite nulla sul debranding)
2) Il Vikingo ha uno spirito di osservazione tale che è in grado di registrare ogni minimo dettaglio in meno di 3 secondi che nemmeno il campione mondiale di “trova la differenza” della settimana enigmistica
3) Il Vikingo in quella confusione generale in cui sembrava prendere confezioni di gelato a casaccio aveva in realtà fatto una scelta oculatissima
4) Il padre di mio figlio è così ingenuo da sostituire la vaschetta pensando di passarla liscia.
5) i figli crescono, si fanno le loro idee, ed è importante accettarle e rispettarle

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12 thoughts on “Di amplificati, gelati e allenamento emotivo”

  1. Finalmente non mi sento più sola, il mio Lorenzo avrebbe fatto uguale.
    Grazie inizierò a seguirvi e ascrivere. Mi chiamo Francesca.

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  2. Ma GG!!!!! Ma non si fa!!!! Serena, mi sorprendi anche tu che gliel’hai lasciato fare!!!
    Ma non potevate comprarle tutte e due…?

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    • Barbara mi ha preso alla sprovvista, ero stremata da tutta l’operazione, e non vedevo l’ora di andare a casa. Sai quando un campanello di allarme di squilla dentro ma tu fai finta di niente? Però pure il Vikingo: un mirtillino così piccolo, ma chi se ne era accorta.

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  3. Pensa che io vedendo le due foto dei gelati, prima ancora di leggere il post (quindi non sapevo neanche di cosa si parlasse), ho pensato: toh! due vaschette di gelato di due tonalità di rosso diverse, una con la variegatura leggermente più grande dell’altra… Però poi se vi rivelo queste cose mi prendete in giro!!!

    (Meno male che abbiamo iniziato questo argomentone del mese, piuttosto ambizioso, con un bel post divertente!)

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  4. @Silvietta oddio difficile…diciamo che è stato nella media. Per noi questo genere di crisi avvengono nell’ordine di una decina al giorno (senza contare quelle che avvengono all’asilo a cui non prendo parte). L’ho scritto proprio perché ha fatto ridere anche noi 🙂

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  5. @mammadicorsa in effetti l’età dei 2 anni e più è tra le più divertenti!

    @Silvia facile dire 10 differenze dopo che sei stata tutto il giorno a guardare le due immagini, ma tienile in mano 3 secondi ciascuna e poi ne riparliamo. Per me era due gelati “bianchi” con del rosso in mezzo. Però lo ammetto, il mio spirito di osservazione è praticamente nullo 😉

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  6. So che è stato un episodio difficile ma a me ha portato un sacco di allegria, oltre a farmi capire chi è che fa i disegni “trova le 7 differenze” per la settimana enigmistica: SILVIA GC e il VIKINGO!!!
    🙂

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  7. I bambini hanno uno spirito d’osservazione incredibile. Stamattina la puledrina (2 anni e 3 mesi) ancora assonnata entra in cucina, sbadiglia un po’ e poi dice: “perchè due, il mio è diverso”. Mammadicorsa 5 minuti prima (ore 7) aveva girato il calendario dei genitori sul mese di ottobre, ma si era dimenticata di girare il calendario della puledrina (sono due calendari uguali!). Mi dirai che è normale che si sia accorta della differenza. Nella mia inesperienza mi dico che non è poi così normale che una bimba così piccola appena sveglia, nelle braccia del padre (che non aveva notato niente)si accorga che il suo calendario (nascosto dietro a un mobile) non è stato girato. Naturalmente ho provveduto subito al cambio!

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  8. Beh… identico è una parola grossa!! Io vedo così, solo dalle foto, almeno una decina di differenze che saltano subito all’occhio… ma non voglio infierire…

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  9. non sono ancora riuscita a capire il perchè del cambio. Però vi assicuro che io stessa non me ne ero accorta. Sono praticamente identiche le due vaschette!

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  10. Io infatti non me ne faccio una ragione che un uomo saggio come GG abbia fatto una scivolata del genere… Troppo salutista nei confronti del mascarpone?

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  11. Ho riso come una matta. Il vikingo per certi versi somiglia alla mia Nina. Avrebbe avuto le stesse reazioni, ha la stessa frenesia che a volte mi svuota mentalmente e fisicamente e un colpo d’occhio da detective!
    Detto questo, parliamoci chiaro, cambiare un gelato scelto non si fa, chiunque si sarebbe inviperito!

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