L’incredibile vita di Timothy Green

timothy-locandinaAvevo in mente varie filmografie per questo mese, e invece alla fine ho cambiato idea e ho deciso di parlarvi di un solo film, che è tutto tranne che un capolavoro.

Cose strane, infatti, accadono con i film. Alcuni, a prima vista perfetti, scorrono via senza lasciare traccia; mentre altri, dal passo claudicante, ti rimangono impigliati addosso come una spina insidiosa, di quelle che non vedi ma senti, oh! come le senti.

E il film di oggi “L’incredibile vita di Timothy Green” è uno di questi.

Film per famiglie della Disney, è uscito in Italia direttamente in dvd all’inizio dell’estate, segno che nessuno si aspettava un grande successo.

Il lato debole di questo film secondo me è quello di voler rientrare a tutti i costi in certi canoni di film disneyano per famiglie. Alcune situazioni, come la sorella pedantemente perfetta, il padre mai contento che mina l’autostima, l’imbranataggine sportiva e, soprattutto, la metafora dell’idea semplice ma risolutiva che cambia il futuro economico della piccola città, sembrano i classici “pezzi base” di quel tipo di costruzione narrativa. Puoi variare i colori e le forme, ma la sostanza non cambia.

La vera novità, invece, è nell’idea centrale.

Jim e Cindy, avviliti per aver scoperto di essere entrambi sterili, decidono di fare l’elenco di tutte le qualità che avrebbero desiderato per il loro bambino immaginario, e ripongono tutto in una scatola, che seppelliscono in giardino. Durante la notte un temporale misterioso si abbatte sulla loro casa, e quando tutto ritorna sereno, trovano davanti alla porta un bambino di 10 anni: Timothy.

Tra incredulità, gioia e pura esaltazione comincia la convivenza della nuova famiglia. Timothy sembra possedere tutte le qualità del figlio desiderato, eppure la realtà conferma la sua ineluttabile distanza dall’immaginazione. Man mano che i genitori si legano al figlio, ed imparano ad amarlo per quello che è, accettandone con fatica l’evidente diversità,  lui se ne distacca, vive esperienze lontano da loro, e si prepara ad un lungo viaggio.

Solo alla fine, quando loro avranno fatto tutti gli errori possibili, e avranno capito che dai figli non ci si deve aspettare proprio niente, e soprattutto non ci si deve aspettare che vengano al mondo per risolverti problemi antichi, insoddisfazioni o altri egocentrismi, saranno davvero pronti a crescere un figlio loro.

Che non può essere Timothy, figura bizzarra e fantastica, ma un bambino vero, che arriva da un luogo sconosciuto e di cui non sanno niente. Così come accade di solito. Chi sa tutto in anticipo dei propri figli, infatti, anche se li ha partoriti?

Vi avverto si piange a catinelle, quindi preparate i fazzoletti.

Ma se lo vedete con i vostri figli sarà una di quelle storie di cui parlare e parlare quando si affrontano tutti i temi spinosi del non sono come te, non sei come te, ti vorrei diverso, mi vorresti diverso?E anche papà, mamma, sono nato per andarmene e non per rimanere attaccato alle vostre caviglie.

Convinti? Alla prossima, allora, e buon film.

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