Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

4mesiHo ricevuto una richiesta di consigli da parte di una mia amica alle prese con quella che io chiamo la crisi del quarto mese (ma potrebbe essere anche 4 mesi e mezzo), che mi ha convinto a scrivere questo post che avevo in mente già da un po’ di tempo. Questa è l’email:

S. si avvicina ai 5 mesi e ho l’impressione che il latte non le basti più. Nel senso che io ne ho abbastanza, ma sembra sempre insoddisfatta. La pediatra mi ha consigliato di resistere ancora fino al compimento del quinto mese per cominciare con le pappe (adesso
prende comunque della frutta una o due volte al giorno, in aggiunta al latte che prende comunque ad ogni poppata), ma intanto lei chiede latte spesso.
Fa tante poppate brevi, e non riesco ad allungare il tempo fra una e l’altra. Spesso intendo meno di 3 ore, ancora ad intervalli piuttosto irregolari, e mi fa rabbia il fatto che poi ciuccia poco. Ha anche ricominciato a svegliarsi più volte la notte, ciuccia qualche minuto e si rimette a dormire.
Chiede la tetta se ha sonno (quindi sto facendo il contrario del metodo EASY: [*] mangia prima di addormentarsi invece che al risveglio), se deve fare i bisogni eccetera e il problema è che ogni volta sembra fame, ma non essendolo ciuccia poco e si addormenta (o evacua) e poi richiede da mangiare dopo meno di tre ore.
Inoltre, forse a causa di queste mangiate così ravvicinate o dell’insoddisfazione mangereccia, mi e’ attaccatissima. Prima dal padre prendeva il biberon la sera (le ho quasi sempre dato qualche aggiunta di latte tirato o artificiale la sera, quando io ne ho meno) o lo accettava di compagnia per addormentarsi, adesso no. Solo io. Quindi sono un po’ stanca….
La pediatra dice che con le prime pappe dovrebbe stabilizzarsi parecchio, nel frattempo io sto spingendo il papà e le nonne (quando vogliono e possono) a darle la frutta col cucchiaino o a portarla fuori in modo che si abitui anche un pochino a stare con altri.

Se il vostro piccolino di poche settimane di vita improvvisamente inizia a dormire male e a voler mangiare molto è probabile che si tratti di un salto di crescita. Il primo salto di crescita si presenta intorno ai 7-10 giorni di vita. E’ un momento molto delicato per le mamme che allattano perché la produzione di latte potrebbe ancora non essere arrivata a regime, ed è facile scoraggiarsi e pensare al peggio. Altri salti di crescita si presentano più o meno regolarmente nell’arco del primo anno di vita, e durano normalmente un paio di giorni (ma anche 5 o 6 giorni). E’ normalmente sufficiente attaccare il piccolo al seno più spesso per soddisfare le sue esigenze. In pratica se mediamente il pargolo mangia ogni 3 ore, tempi medi nei primi tre mesi di vita, nei giorni del balzo di crescita potrebbe chiedere di mangiare ogni 2 ore. La mamma deve bere molto e cercare di riposare per quanto possibile, per riuscire ad aumentare la produzione di latte. Se allattate da un lato solamente potrebbe essere necessario attaccare il bambino anche all’altro seno ad ogni poppata per aiutare la produzione di latte. La volta successiva si inizia dal seno che è stato dato per ultimo alla poppata precedente. Quando la produzione di latte sarà aumentata si può tornare ad allattare da un lato solo.

Ma il salto di crescita del quarto mese è a mio parere tra i più insidiosi, perchè è quello che spesso da il via a tutta una serie di abitudini che alcune di noi non hanno nessuna voglia di portare avanti per 2 anni o più (ciuccia per addormentarsi, finisce nel lettone nel mezzo della notte, ha bisogno di essere cullato in continuazione, vuole solo la mamma, e così via). Quando finalmente le cose sembravano funzionare, l’allattamento è a regime, la mamma ha imparato a riconoscere alcuni dei segnali più importanti del linguaggio del neonato e si lancia in incaute affermazioni quali ” E’ un angelo! Dorme tutta la notte!” ecco che il pargolo si trasforma e improvvisamente ci sembra che nulla abbia più senso. Perdiamo il controllo. E’ la prima volta in cui i nostri figli iniziano a farci sentire che le loro esigenze sono cambiate e dobbiamo adeguarci.
Dal punto di vista dello sviluppo stanno avvenendo moltissime cose proprio intorno ai 4 mesi. Il neonato inizia ad essere molto più consapevole di quello che gli succede intorno. E’ in grado di focalizzare lo sguardo ad un distanza maggiore il che gli permette di partecipare più attivamente alla vita famigliare, e questo potenzialmente lo rende felice ma allo stesso tempo lo stanca di più. Sta imparando a girarsi e si diverte ad esercitarsi in continuazione. Può iniziare a sedersi se sorretto da un supporto, il che gli da una prospettiva completamente diversa, e un’esperienza sensoriale che coinvolge maggiormente la terza dimensione. E’ sempre più preciso nell’afferrare gli oggetti a distanze differenti, ed è entrato nel pieno dell’esplorazione orale.

Ora io ve lo dico anche perché ci sono passata ben due volte, ed entrambe le volte ho fatto più o meno lo stesso errore. Ossia quello di entrare nel circolo vizioso – ha fame – sarà un salto di crescita – inizio ad allattarlo ogni due ore – si sveglia pure la notte – oddio non gli basta più il MIO latte – ricomincio ad allattarlo anche di notte – lui ci prende gusto – finisce il salto di crescita ma continua a svegliarsi la notte – ho sonno e quindi lo allatto pure stanotte, poi domani ci penso – e così praticamente ci si ritrova ad allattare ogni due ore (o più spesso) giorno e notte, finchè non ci si rende conto che in realtà non ciuccia se non pochi minuti. In pratica il pasto è stato diviso in spuntini: si mangia poco e spesso. So di mamme che si trovano a dare il seno ogni ora, confuse dall’idea dell’allattamento a richiesta. Come al solito, se siete felici così non c’è nulla da sistemare, e potete smettere di leggere questo post. Se invece vi sentite torturate, in gabbia e vi siete stancate di non riuscire a programmare una doccia per paura che il piccolo di svegli e abbia bisogno proprio di voi e del vostro seno, (e vi invito a leggere questo post di Silvietta sull’allattamento a richiesta), vi spiego come mi sono comportata io.

Quando Pollicino ha compiuto 4 mesi ci trovavamo in giro per i monti del Trentino. Ospiti dei miei suoceri, eravamo un bel mucchio di persone da i 4 mesi in su, ognuna con le sue esigenze, orari, ritmi di veglia e sonno, abitudini vacanziere. Insomma un cocktail perfetto per instaurare il circolo vizioso di cui sopra. E infatti è stato proprio così.
Al primo controllo del peso di ritorno a Stoccolma è risultato che Pollicino era cresciuto meno di quanto avrebbe dovuto. La sentenza è stata immediatamente di iniziare con la pappe lattea una volta al giorno, perché evidentemente il MIO latte non gli bastava più.
Mi sono venuti i soliti sensi di colpa, e ho trattenuto con difficoltà la lacrimuccia. Poi ho comprato la pappa lattea e gliel’ho data la sera, anche e soprattutto con la speranza che questo ci aiutasse a dormire la notte. Ma naturalmente non è successo. Lui la pappa lattea l’ha divorata (dopo la regolare poppata serale) ma la notte si è svegliato comunque e ha continuato a voler ciucciare in continuazione. Questa procedura si è ripetuta per 3 notti. A quel punto ho fatto le seguenti considerazioni:
1. Io avevo (ho) latte in abbondanza
2. non c’è nulla di male nel MIO latte
3. ogni 2 ore Pollicino faceva uno spuntino breve e mai una poppata seria
4. il MIO latte è il migliore alimento che posso offrirgli
5. mangia la pappa lattea perché è curioso del nuovo alimento ed è pronto ad assaggiare cose diverse, ma le sveglie notturne e le poppate frequenti non sono un problema di fame

Lo stomaco di un bambino di 4 mesi è abbastanza grande da contenere molto più cibo e quindi non ha nessun bisogno di poppare così di frequente. Al contrario si adatta bene ad un allattamento più distanziato, che gli permette di ingerire più quantità di cibo in modo da prendere più latte di quello nutriente.
Ho messo via la pappa lattea e ho iniziato ad allattarlo ogni 4 ore. Quando mi chiedeva di mangiare dopo 2 ore, lo distraevo e lo facevo resistere fino alla scadere delle 4 ore. In questo modo gli spuntini si sono immediatamente trasformati in pasti seri. Ho seguito questa procedura guardando l’orologio per tre giorni, ma già a partire dal secondo giorno era lui stesso a distanziare le poppate di 4 ore circa.

Una volta risolto il problema del cibo, mi sono potuta concentrare sul problema del sonno. Prima di tutto il giorno, perché è sempre meglio iniziare a sistemare la routine diurna prima di affrontare quella notturna.
Il giorno si ripetevano sonnellini brevi della durata di 45 minuti, che è esattamente la durata del ciclo di sonno per un neonato. In pratica quando il bambino entra nella fase di sonno più leggero si sveglia. Alcuni bambini imparano da soli a non svegliarsi, altri hanno bisogno del nostro aiuto per riuscire, e naturalmente ci sono quelli che non imparano mai, perché qui 45 minuti sono più che sufficienti ad ottenere il riposo di cui hanno bisogno. Non era il caso di Pollicino, il quale si svegliava ma era evidente che aveva ancora un gran sonno, e quindi diventava lagnoso e irrequieto. Per insegnargli a riaddormentarsi ho adottato il metodo di Tracy Hogg che lei chiama del Pick Up/Put Down (PU/PD).
Il primo giorno è sto molto duro, ed ho dovuto effettuare il PU/PD una cinquantina di volte. Ma già dalla sera del primo giorno si sono iniziati a vedere i miglioramenti. Il secondo giorno è andato molto meglio e dal terzo giorno in poi mi sembrava che mio figlio si fosse trasformato di nuovo nell’angioletto di poche settimane prima.

[*] E.A.S.Y. (EAT, ACTIVITY, SLEEP, YOU) è il sistema proposto da Tracy Hogg, che consiste nello scandire la giornata del neonato con un’alternanza di eventi sempre uguale, che il bambino impara presto a riconoscere seguire (mangiare, attività, dormire, tempo per mamma).

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57 thoughts on “Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi”

  1. Ciao Serena, anche se il post è vecchio proverò comunque. Mi sono trovata in mezzo a questa crisi. Luca ha quasi 4 mesi e all’improvviso non dorme più di notte, addirittura stanotte si è svegliato dopo 3h, dopo 2h, dopo 1h30 e poi la mattina dopo 1h!! Ho notato che se offro il seno ciuccia poco e si addormenta, ma come sapere se è fame oppure solo un bambino che non si addormenta da solo? Vorrei provare il PU/PD, ma e se ha fame? Ho notato con il terzo risveglio che in braccia non piangeva e poi ha iniziato a cercare il seno, quando l’ho datto ha ciucciato per 5 minuti e si è addormentato….. Sono disperata!!! Il lunedì torno al lavoro e non so cosa fare se non riesco a dormire di notte.

    Grazie!

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    • Ciao Alice , sono Sara e ciò che è accaduto a te , sta accadendo anche a me e volevo sapere come ti sei comportata per risolvere la cosa!
      Grazie

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  2. Ciao, ho letto l’articolo e mi sono trovata nella crisi del quarto mese. Da ieri abbiamo iniziato a regolarizzare le poppate ogni 3 ore e mezzo. Ma come faccio a prolungare i sonnellini? Aiutatemi.

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  3. Ciao! Non ti giudico assolutamente come mamma ma sull’allattamento non sai proprio nulla. Hai dato tutte informazioni erronee che in men che non si dica porterebbero anche una mucca ad utilizzare il latte artificiale. Ovvio questo però tu non puoi saperlo dato che già lo usi… La sera non hai latte! Quindi mi domando… Era proprio il caso di scrivere un post sul latte materno pur essendo totalmente ignorante anche sui processi più elementari della tematica (tipo la formazione del latte che alla mattina abbonda e la sera svanisce?) ciao

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    • @Cristina sono contenta di sapere che non mi stai giudicando “assolutamente” come mamma, perché invece mi avevi proprio dato questa impressione. Questo post è molto vecchio, ma vorrei tranquillizzarti sul fatto che non ho mai usato latte artificiale, e ho allattato al seno entrambi i miei figli finché lo hanno voluto (il primo fino a 10 mesi, e il secondo fino ai 15 mesi). Non credo ci sia nulla di male ad utilizzare il latte artificiale in caso di bisogno, ma mi premeva chiarirti questi punti, perché mi sembrava ti fossero poco chiari, almeno a giudicare dal tuo commento. Su questo sito abbiamo parlato molto di allattamento, anche con l’aiuto di consulenti specializzate, e abbiamo persino scritto un e-book gratuito sul tema. Te lo segnalo in caso avessi bisogno di approfondire il tema. Ciao a te.

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