Ancora sui pannolini lavabili: la parola agli “esperti”

Questo post è stato scritto a varie mani (che bella la creatività di gruppo!) da “quelli del” Gruppo NonSoloCiripà.
Quando un’idea antica come quella del pannolino lavabile, che ha attraversato tutte le ere dell’uomo fino agli anni ’70 dello scorso secolo, è diventata improvvisamente una realtà innovativa, un gruppo di genitori ha deciso di informarsi per informare e di diffondere le loro esperienze in rete.
Qui ci introducono ai come e ai perchè dei pannolini lavabili: una scelta ecologica ed eco-nomica, che scopriamo in linea con i ritmi delle nostre vite e che è resa praticabile dalla tecnologia.

Nell’epoca del consumismo, dello stile di vita usa e getta, della produzione incontrollata di rifiuti, il ritorno al pannolino lavabile sembra quasi un paradosso, ma…ora è possibile grazie al progresso tecnologico!

A testimoniarlo sono le mamme del Gruppo “NonSoloCiripà”, rete di genitori che usa o ha usato i pannolini lavabili per i propri figli e, entusiasta della scelta, vuole cercare di aiutare altre mamme a capire che “si può fare!”, portando come esempio la propria esperienza, senza promuovere né vendere alcun tipo di marchio, e cercando di dare informazioni che siano il più possibile obiettive ed imparziali.

Ora sicuramente qualcuno storcerà il naso pensando a mamme “alternative” che hanno fatto una scelta “originale” e “poco pratica”: ma fermiamoci un attimo e pensiamo ai pro ed ai contro.

Innanzi tutto proviamo a pensare ai nostri bambini. Il magico sederino asciutto, promesso da tante pubblicità, come è possibile? Sono sostanze chimiche di cui non conosciamo la composizione che rendono il pannolino super-assorbente, e la pelle dei nostri bambini super-disidratata e irritabile! Inoltre il sederino chiuso per molte ore nella plastica si surriscalda e la pelle tende ad arrossarsi (e per questo siamo costretti ad usare creme apparentemente innocue ma per lo più a base di derivati del petrolio).

Con i pannolini lavabili questo non succede! Il sedere dei bambini può respirare a contatto con la stoffa, e quindi non si surriscalda e gli arrossamenti sono più limitati. Ma non finisce qui! La sensazione di “umido” permette ai nostri figli di arrivare prima al controllo sfinterico e quindi all’abbandono del pannolino.

Mettendo mano al portafoglio poi, i soldi spesi nell’acquisto di qualsiasi pannolino usa&getta, sono soldi che finiscono letteralmente in pattumiera: paghiamo (e inquiniamo) per produrre qualcosa che costa (e inquina) anche in fase di smaltimento: di sicuro noi e l’ambiente non ci guadagniamo molto!

In cifre, nei primi 3 anni di vita, per ogni bambino spendiamo dai 1500 ai 2000 euro in pannolini usa&getta, producendo circa una tonnellata di rifiuti che impiegheranno 500 anni per essere riassorbiti dall’ecosistema, il cui smaltimento costa alla comunità circa 200 euro all’anno.

Un buon assortimento di lavabili, a seconda della tipologia che si sceglie, può variare dai 200 agli 800 euro (servono circa 16-20 pannolini, a seconda dei tipi e dell’età), ed è utilizzabile per più di un bambino. Per chi sa cucire, poi, risparmio assicurato col “fai da te“!

Se i costi di produzione sono analoghi, quelli di smaltimento, nel caso dei pannolini lavabili, sono praticamente pari a zero (oltre a poterli usare per un secondo figlio, sarà possibile riutilizzare i tessuti per altri scopi); un bilancio ecologico/economico che è a favore del pannolino lavabile anche se aggiungiamo i costi della gestione ordinaria (lavaggio in lavatrice: acqua e energia elettrica -a medie temperature, da 40 a 60 gradi-, il detersivo -ne serve pochissimo o niente-, l’igienizzante naturale -un cucchiaio di percarbonato o bicarbonato di sodio- e l’aceto al posto dell’ammorbidente -facoltativo-).

Sul “perchè sceglierli” puoi approfondire qui e sull’impatto ambientale qui.

A questo punto la scelta sembra già fatta… ma ecco i ricordi delle nonne e delle mamme che ancora hanno gli incubi pensando a “chilometri di lacci attorcigliati”, a “giorni e giorni con i pannolini nelle tinozze”, a “materassi e vestiti sempre bagnati”….

Tranquille! Oltre alla lavatrice, negli anni, ai ciripà si sono affiancati nuovi “fratelli”, che possono rispondere meglio alle esigenze delle mamme di oggi!

Semplificando li possiamo suddividere in tre sistemi:

A) AI2 (All In Two o tutto in due) fanno parte di questa tipologia i prefold, i fitted, i muslin e i ciripà: sono pannolini che hanno la parte assorbente separata da quella impermeabile. La parte interna, a contatto col bimbo, è composta da un tessuto naturale assorbente (cotone, bamboo, canapa); la parte esterna invece, è una mutandina impermeabile che può essere di vari materiali (PUL, lana o pile). Si chiudono con gancetti o velcro o bottoncini. Per funzionare il pannolino deve sempre essere costituito dalle due parti, e quella esterna deve sempre avvolgere perfettamente la parte interna. Generalmente le mutandine impermeabili sono “a taglie”, cioè si scelgono in base al peso e alla costituzione del bambino e bisogna sostituirle durante la crescita, anche se basta averne due per taglia (non è necessario lavarle ad ogni cambio).
I vantaggi di questo sistema sono il costo contenuto e il poco ingombro, specie per i neonati; mentre tra gli svantaggi possiamo citare un maggiore impegno nel farli indossare a bimbi più grandicelli che non se ne stanno tranquilli durante il cambio.

B) Pocket. Sono pannolini a tasca, in cui la parte assorbente viene inserita tra uno strato di tessuto a contatto con la pelle e uno di PUL (strato impermeabile). La parte a contatto con la pelle può essere in tessuto tecnico (micropile o triacetato) che drena il bagnato verso l’interno e mantiene la pelle più asciutta, o in tessuto naturale (bamboo, cotone, canapa) che aumenta la capacità assorbente ma lascia la pelle più umida. La “tasca” interna viene riempita con gli inserti che hanno la funzione di assorbire e che possono essere anch’essi in materiali sintetici (microfibra) o naturali. Gli inserti possono essere acquistati o creati utilizzando per esempio vecchi asciugamani. Sono pannolini molto simili agli usa e getta, hanno il vantaggio di essere versatili (si può decidere il livello di assorbenza aggiungendo gli inserti)e di asciugare abbastanza rapidamente ma hanno lo svantaggio di avere un costo non proprio contenuto. Esistono sia modelli “a taglie” che a “taglia unica” con diversi sistemi di chiusura, come i bottoncini, il velcro o i gancetti.

C) AIO (all in one o tutto i uno). Sono in assoluto i pannolini più simili agli usa e getta, perché sono già pronti all’uso, senza dover aggiungere inserti o mettere spille, mutandine o altro. Hanno all’incirca le stesse caratteristiche dei pocket in fatto di tessuti, con lo svantaggio però di metterci più tempo per asciugare. Anche questi pannolini possono essere a taglie o a taglia unica ed avere la chiusura coi bottoncini o col velcro. Insieme ai pocket, sono i preferiti di nonne, baby sitter e nidi perché semplicissimi al cambio.

Su “come sono fatti i pannolini lavabili”, puoi approfondire qui.

Ogni mamma quindi potrà trovare il modello e il tipo che più si adatta alle sue esigenze!

Ma come scegliere? Sicuramente le mamme del gruppo “NSC” presenti sul territorio potranno dare dei consigli e, ascoltando le esigenze di ogni famiglia, potranno aiutare nella scelta ricordando sempre che “ogni bambino ha il suo pannolino”!

Da oltre un anno i genitori del Gruppo ascoltano i dubbi di tanti aspiranti eco-genitori. Una delle domande più frequenti è: “ma la cacca? Deve per forza andare sul pannolino?” La risposta è semplice.

E’ possibile utilizzare tra il sedere del bambino e il pannolino stesso un “velo catturapupù” che può essere in pile o “usa&getta” (generalmente in cellulosa). Lo scopo del velo è proprio quello di raccogliere le feci e, nel caso del pile, anche di drenare l’umido. Il velo catturapupù non è assolutamente indispensabile, ma può aiutare i papà un po’ schizzinosi a superare il blocco del pannolino lavabile!

Il dubbio, spesso più frequente nelle mamme : “ma sarò in grado di gestire la mole di lavoro in più che i pannolini lavabili mi daranno?”. Proviamo a ragionarci sopra…. un neonato deve essere cambiato 7/8 volte al giorno, a ogni cambio,con i pannolini usa&getta, buttiamo via quello usato… alla fine della giornata il sacco dell’immondizia sarà pieno e maleodorante per cui dovremo scendere a portarlo nel bidone della spazzatura più vicino a casa. Usando i pannolini lavabili, a ogni cambio, invece, metteremo quello usato in un bidoncino di plastica con coperchio e qualche goccia di teatree oil (antibatterico naturale), a seconda del numero di pannolini che abbiamo e del numero di cambi che effettuiamo, ogni 2/3 giorni dovremo far partire un ciclo di lavatrice e poi la dovremo stendere (ma non dovremo stirare nulla!)… Insomma un giro al giorno fino al bidone della spazzatura, contro una lavatrice ogni 2/3 giorni…

Ancora… scegliendo i pannolini lavabili non avremo più l’ansia di dover correre nel supermercato tal dei tali che fa un’offerta imperdibile o di dover girare disperatamente il 15 d’agosto perché la scorta si sta esaurendo ed è tutto chiuso.

Insomma davvero, detto da mamme proprio normali… “si può fare!!!!” ed è molto più facile di quanto si creda!

Per domande, approfondimenti o altri dubbi legittimi (come si scelgono? come si conservano? come si lavano? dove li trovo?) venite a trovarci su www.nonsolociripa. it .

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24 thoughts on “Ancora sui pannolini lavabili: la parola agli “esperti””

  1. Vedo solo ora questo bellissimo articolo!
    anche io uso i pocket con la mia piccola…usati praticamente fin da subito!
    Mi spiace molto sentire l’ignoranza delle persone che commentano quanto sia meno comodo, più ingombrante ecc ecc
    ma non c’è nessuno che pensa alla salute della pelle e all’ambiente?(a parte voi?)
    c’è troppa poca sensibilità…:-(

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  2. ciao Serena
    scusa forse ho dimenticato di dire che butto in lavatrice quelli che non sono caccolati 🙂
    ora che Oscar va al nido sono tanti perchè lo mettono ogni volta.. mentre prima quando li mettevo solo io ogni tanto ovviamente erano meno perchè cercavo di metterli solo quando pensavo fosse necessario 🙂
    anche le maestre sanno che se non sono sporchi mi lasciano il velo nel pannolino! 😀

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  3. anche noi niente velini…all’inizio dimenticavo di metterli…poi non servivano a molto, essendo allattata a lungo la cacca non era proprio solida…e infine ho deciso che andava bene lo stesso senza 🙂
    anche noi usiamo il tesuto tecnico di solito 🙂

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  4. esattissimo Vivian!!! 🙂
    ci sono veli che si spappolano nel pannolino.. e veli invece che sono lavabili.. io li riutilizzo lavandoli in lavatrice finchè si può.. e poi li butto nel cestino..

    i veli si possono buttare nel wc solo se si ha il collegamento alla fognatura comunale.. altrimenti è sconsigliato per chi ha fosse biologiche o pozzi perdenti!!!

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    • Scusa Sve, mi sfugge il vantaggio. Se lo devi lavare il velo che ce lo metti a fare? A quel punto conviene lavare direttamente il pannolino. O lo posso buttare con tutta la cacca, oppure ne faccio a meno.

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